Scoperta la seconda sfinge al Parco di Vulci

Scoperta la seconda sfinge al Parco di Vulci La storia di Vulci continua a svelarsi grazie agli scavi archeologici che proseguono ininterrottamente dallo scorso mese di dicembre nella zona della Necropoli dell’Osteria, situata all’ingresso del Parco Naturalistico Archeologico.

Data:
23 Gennaio 2012

Scoperta la seconda sfinge al Parco di Vulci

La storia di Vulci continua a svelarsi grazie agli scavi archeologici che proseguono ininterrottamente dallo scorso mese di dicembre nella zona della Necropoli dell’Osteria, situata all’ingresso del Parco Naturalistico Archeologico.

L’attuale campagna di scavo, diretta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale (www.etruriameridionale.beniculturali.it) ed eseguiti dalla Società Mastarna che gestisce il Parco di Vulci, stanno portando alla luce un importante settore della necropoli.

In pochi giorni di lavoro gli archeologi hanno individuato ben venticinque ipogei ricavati nel banco roccioso. Oltre alla tomba dalla quale proviene la sfinge già presentata al pubblico nei giorni scorsi, altri due sepolcri in corso di indagine hanno restituito il primo un frammento di statua in nenfro raffigurante un leone e il secondo la splendida testa di un’alta sfinge, di cui è ben leggibile l’enigmatico e severo profilo, venuta in luce solo venerdì scorso.

Questi scavi puntano, tra l’altro, ad ampliare l’offerta culturale del Parco di Vulci (www.vulci.it ), che già propone ai visitatori  straordinari esempi di tombe principesche etrusche come la celebre Tomba François e il monumentale tumulo della Cuccumella.

 

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Ultimo aggiornamento

23 Gennaio 2012, 15:17